Un giorno perfetto e Come dio comanda : quando il libro diventa film

In questo periodo usciranno due film che attendo da tempo, entrambi tratti da due libri che ho amato ed apprezzato.

Il primo è "Un giorno perfetto" di Ferzan Ozpetek tratto dall'omonimo romanzo di Milano Mazzucco. Una scia di personaggi differenziati incrociano le loro vicende negli strati multisociali della Roma che si avvicina alle elezioni presidenziali. Valerio Mastrandrea è Antonio, un marito abbandonato, che vuole riconquistare la moglie Emma (Isabella Ferrari). Mara (monica guerritore) un'accorata professoressa. Nel cast anche Nicole Grimaudo, Stefania Sandrelli e Angela Finocchiaro. Ecco il trailer:
https://www.youtube.com/watch?v=oEZCRFDi2dY

Gabriele Salvatores, invece, ha recentemente finito di girare il suo nuovo film, "Come dio comanda", tratto dal romanzo di Ammaniti. La vicenda narra di un padre (Filippo Timi) che vive solo con il figlio Cristiano, tredicenne, al quale è legato da un rapporto quasi morboso, e che educa al culto della violenza. Al loro fianco, due balordi di paese, Quattro Formaggi (Elio Germano) e Danilo. Alle calcagna, l'assistente sociale Fabio De Luigi (che nel libro era una figura un po' comica). Ovviamente non vi anticipo nulla sullo svolgimento delle vicende, vi dico però che ci sarà un misunderstanding legato ad un omicidio ....

Li attendo entrambi con ansia, soprattutto quest'ultimo, anche se spesso gli adattamenti cinematografici dei romanzi deludono. Voi avete qualche esempio al riguardo? Avete mai letto un libro che vi ha conquistato, e che sullo schermo vi ha deluso?

a palate!!!
ma quello che in assoluto, ma proprio assoluto mi ha maggiormente tramortito è stata la trasposizione cinematografica di Meno di zero di B. E. Ellis. Oddio, non che la trasposizione cinematografica di American Psyco - sempre di Ellis - fosse una gran cosa, ma l'ambientazione psicologica, la trama, i personaggi, le motivazioni, etc., in Meno di zero, sono totalmente disintegrate e malamente ricostruite in quella che a questo punto dovrebbe essere una - mancatissima - riscrittura.

a me mi ha deluso tantissimo Dune di Linch tratto dal libro di Herbert. Capisco che il libro è molto lungo, ma non è riuscito a rendere le intricate relazioni tra i personaggi, soprattutto le motivazioni delle sorelle bene gesserit, essenziali alla comprensione della forza motrice della storia

ma la cosa che più mi ha infastidito durante la visione del film è stata la sua incapacità di trasporre le vicende narrative sul piano cinematografico, o meglio: usava strumenti usati da herbert quindi letterari, nel film , rendendo pesante e artificiosa la narrazione. ad esempio il libro è pieno di autoriflessioni, ma se tu sei un regista e sai usare lo strumento-cinema non fai la scelta di inquadrature ferme in cui si sente il pensiero dei personaggi... cerchi di far capire il loro pensiero con mezzi cinematografici, no?

cacchio! e io che volevo vederlo da una vita Dune, adesso sono demotivato............

no, bisogna guardarlo lo stesso! se fai finta di non aver letto il libro è quasi un bel film... è solo molto fastidioso quell artificio ei pensieri che si sentono..!

cmq nel caso lo guardassi e rimanessi deluso puoi rivalutare linch con mulholland drive! (che devi vedere almeno 2 volte..)

A me ha deluso moltissimo "La bestia nel cuore": nel libro si svolgevano due trame parallele, una rivolta alla vicenda familiare e sentimentale della protagonista e l'altra focalizzata sul ruolo del regista, la creatività e la scrittura cinematografica. Anche se il personaggio interpretato da Giuseppe Battiston è curato bene ed interpretato discretamente, la seconda story-line è completamente trascurata e risolta ad una macchietta comica.

Invece secondo me due film abbastanza fedeli al libro sono Caos Calmo e "Non ti muovere". Quest'ultimo, girato da Castellitto, è tratto da un libro di sua moglie quindi se non lo trasponeva bene rischiava il divorzio! Ve li consiglio entrambi

Parlando allora di trasposizione ben riuscite: Un oscuro scrutare (Richard Linklater, 2006), con Keanu Reeves - che personalmente non sopporto, ma qui mi piace molto - Robert Downey Jr. - che personalmente adoro, e qui mi piace molto - e Winona Ryder - che personalmente mi è indifferente.
La lisergicità indotta da "Sostanza M" che accompagna la lettura del libro è 'magicamente' recuperata da una particolare animazione grafica digitale; tecnicamente: Interpolated rotoscoping.
Linklater non era nuovo a questa tecnica, già usata in Waking Life, ma forse non con gli stessi risultati (è chiaro che se alla "sceneggiatura" hai Philip Dick forse forse una marcia in più è assicurata).

ho visto una scena di A scanner darkly e in effetti mi ha subito ricordato waking life! io però preferisco sempre le persone in carne ed ossa, ma mi rendo conto che una strategia digitale può dare un certo spessore ontologico a film che veicolano temi fantascientifici..

ma questo mi fa spesso optare per la visione di un altro film.. la supererò!

a me robert downey jr spaventa un po'... sarà per la sua performance in natural born killers!!

beh ma in realtà dietro ci sono persone in carne e ossa, solo un po' ridisegnate...hai colto nel segno: spessore ontologico. eh già perchè se la loro carica esistentiva non bastava, questa tecnica fornisce quel surplus di potenzialità ontologica necessaria (se ho ben capito entro quali termini utilizzavi "spessore ontologico")

comunque ora mi contraddico, ma per quanto faccia pena come trasposizione Meno di zero, l'interpretazione di Downey Jr. anche lì è magistrale!

si intendevo proprio questo! quando si può approfittare di strumenti dell'ontologia primaria (il mondo in cui si gira il film) per intensificare l'ontologia secondaria (ontologia propria della narrazione filmica)!

ad esempio l'uso di tecniche digitali per narrare una realtà filmica virtuale da consistenza alla virtualità rendendo "realistica" l'irrealtà del digitale..

quindi mi stai dicendo che il virtuale virtualeggia!?!?!
....hihihihihihihi.....