Bullismo
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Lilly
Chiara
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Bullismo
Da www.wikipedia.org
Il bullismo è un concetto ancora privo di una sua puntuale definizione tecnica, sia giuridica che sociologica, ma è usato pressoché unanimemente per indicare tutta quella serie di comportamenti mobbistici tenuti da soggetti giovani (bambini, adolescenti, giovani adulti) nei confronti di loro coetanei, ma non solo, caratterizzati da intenti violenti, vessatori, e persecutori. Il fenomeno ha anche legami la criminalità giovanile, il teppismo e al vandalismo.
Studi più recenti, sia in Italia che in particolare in Giappone (cfr. Ijime), ne sottolineano il carattere di comportamento di gruppo; il processo di designazione della vittima dipende dalle caratteristiche del gruppo e dai suoi processi, tipici dell'età evolutiva, di costruzione dell' identità e dall'assetto di potere del gruppo. Sarebbe più opportuno allora parlare di bullismi. Si può parlare di bullismo persecutorio quando la designazione è esterna al gruppo: in questo caso è in gioco la leadership del gruppo (della banda) e la designazione della vittima è più o meno casuale. Si può parlare di un bullismo di inclusione (cfr. nonnismo) quando le vittime sono i piccoli che devono sottoporsi a persecuzioni perlopiù ritualizzate per essere ammesse nel gruppo. Si può infine parlare di un bullismo di esclusione (cfr ostracismo) laddove la vittima è interna al gruppo (in genere la classe scolastica) e viene umiliata e perseguitata in quanto considerata estranea alla cultura e al modello identitario prevalente nel gruppo.
Il bullismo può essere sia "diretto" che "indiretto". Il bullismo diretto consiste nel picchiare, prendere a calci e a pugni, spingere, dare pizzicotti, appropriarsi degli oggetti degli altri o rovinarli, minacciare, insultare, offendere, prendere in giro, esprimere pensieri razzisti sugli altri o rovinarli. Il bullismo di tipo indiretto invece si gioca più sul piano psicologico, meno visibile e più difficile da individuare, ma non è meno dannoso per la vittima di "turno". Esempi di bullismo indiretto sono: l'esclusione dal gruppo dei coetanei, l'isolamento, l'uso di smorfie e gesti volgari, la diffusione di pettegolezzi e calunnie sul conto della vittima, il danneggiamento dei rapporti di amicizia.
A differenza di quanto si pensi, il bullismo è un fenomeno che riguarda sia maschi che femmine, ma nei due sessi si esprime in due modi differenti. I maschi mettono in atto soprattutto prepotenze di tipo diretto, come aggressioni fisiche e verbali. Le femmine, invece, utilizzano in genere modalità indirette di prevaricazione e le rivolgono prevalentemente ad altre femmine. Dalle notizie di stampa sembrerebbe, poi, che ci siano delle età a rischio di bullismo, poiché i soggetti coinvolti sono spesso o bambini tra gli 7-10 anni o ragazzi tra i 14-17 anni.
Il bullismo, a differenza del vandalismo e del teppismo, si presenta come una forma di violenza antitetica a quelle rivolte contro le istituzioni e i loro simboli (docenti o strutture scolastiche): queste ultime sarebbero estroverse, dove il bullismo è invece introverso, una sorta di cannibalismo psicologico interno al gruppo dei pari. Inoltre è da sottolineare come quasi sempre, in particolare nei casi di ostracismo, l'intera classe tenda ad essere coinvolta nel bullismo, attivo o passivo, rivolto verso le vittime del gruppo, tramite meccanismi di consenso, più o meno consapevole, non solo nel timore di diventare nuove vittime dei bulli, o per mettersi in evidenza nei loro confronti, ma perché questi spesso riescono ad esprimere sia pur in negativo, attraverso la designazione della vittima quale capro espiatorio, la cultura identitaria del gruppo.
Che ne pensate?
Il bullismo è un concetto ancora privo di una sua puntuale definizione tecnica, sia giuridica che sociologica, ma è usato pressoché unanimemente per indicare tutta quella serie di comportamenti mobbistici tenuti da soggetti giovani (bambini, adolescenti, giovani adulti) nei confronti di loro coetanei, ma non solo, caratterizzati da intenti violenti, vessatori, e persecutori. Il fenomeno ha anche legami la criminalità giovanile, il teppismo e al vandalismo.
Studi più recenti, sia in Italia che in particolare in Giappone (cfr. Ijime), ne sottolineano il carattere di comportamento di gruppo; il processo di designazione della vittima dipende dalle caratteristiche del gruppo e dai suoi processi, tipici dell'età evolutiva, di costruzione dell' identità e dall'assetto di potere del gruppo. Sarebbe più opportuno allora parlare di bullismi. Si può parlare di bullismo persecutorio quando la designazione è esterna al gruppo: in questo caso è in gioco la leadership del gruppo (della banda) e la designazione della vittima è più o meno casuale. Si può parlare di un bullismo di inclusione (cfr. nonnismo) quando le vittime sono i piccoli che devono sottoporsi a persecuzioni perlopiù ritualizzate per essere ammesse nel gruppo. Si può infine parlare di un bullismo di esclusione (cfr ostracismo) laddove la vittima è interna al gruppo (in genere la classe scolastica) e viene umiliata e perseguitata in quanto considerata estranea alla cultura e al modello identitario prevalente nel gruppo.
Il bullismo può essere sia "diretto" che "indiretto". Il bullismo diretto consiste nel picchiare, prendere a calci e a pugni, spingere, dare pizzicotti, appropriarsi degli oggetti degli altri o rovinarli, minacciare, insultare, offendere, prendere in giro, esprimere pensieri razzisti sugli altri o rovinarli. Il bullismo di tipo indiretto invece si gioca più sul piano psicologico, meno visibile e più difficile da individuare, ma non è meno dannoso per la vittima di "turno". Esempi di bullismo indiretto sono: l'esclusione dal gruppo dei coetanei, l'isolamento, l'uso di smorfie e gesti volgari, la diffusione di pettegolezzi e calunnie sul conto della vittima, il danneggiamento dei rapporti di amicizia.
A differenza di quanto si pensi, il bullismo è un fenomeno che riguarda sia maschi che femmine, ma nei due sessi si esprime in due modi differenti. I maschi mettono in atto soprattutto prepotenze di tipo diretto, come aggressioni fisiche e verbali. Le femmine, invece, utilizzano in genere modalità indirette di prevaricazione e le rivolgono prevalentemente ad altre femmine. Dalle notizie di stampa sembrerebbe, poi, che ci siano delle età a rischio di bullismo, poiché i soggetti coinvolti sono spesso o bambini tra gli 7-10 anni o ragazzi tra i 14-17 anni.
Il bullismo, a differenza del vandalismo e del teppismo, si presenta come una forma di violenza antitetica a quelle rivolte contro le istituzioni e i loro simboli (docenti o strutture scolastiche): queste ultime sarebbero estroverse, dove il bullismo è invece introverso, una sorta di cannibalismo psicologico interno al gruppo dei pari. Inoltre è da sottolineare come quasi sempre, in particolare nei casi di ostracismo, l'intera classe tenda ad essere coinvolta nel bullismo, attivo o passivo, rivolto verso le vittime del gruppo, tramite meccanismi di consenso, più o meno consapevole, non solo nel timore di diventare nuove vittime dei bulli, o per mettersi in evidenza nei loro confronti, ma perché questi spesso riescono ad esprimere sia pur in negativo, attraverso la designazione della vittima quale capro espiatorio, la cultura identitaria del gruppo.
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Re: Bullismo
credo che molto dipende non solo dalla società ma anche dall'educazione che ricevono questi ragazzini.
Lilly- Moderatori
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Re: Bullismo
Lilly ha scritto:credo che molto dipende non solo dalla società ma anche dall'educazione che ricevono questi ragazzini.
Concordo anche qua
Re: Bullismo
Ho trovato questo post che avevo scritto nell'angolo della mente e del cuore. Non so cosa ci faccia lì. Mancano 8 minuti all'ora a cui posso uscire, dunque lo sposto. Per fortuna questi sono ancora giorni tranquilli. Da lunedì si lavorerà molto di più
Re: Bullismo
a proposito di bullismo, ho appena letto una notizia sulla repubblica di due ragazzini, appena adolescenti, che hanno sequestrato un altro ragazzino. come riscatto chiedevano 10 euro. Ma si può? per 10 euro minacciare, intimidire e sequestrare un ragazzino innocente? sempre + allibita!!!
Roberta-
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Re: Bullismo
Lilly ha scritto:credo che molto dipende non solo dalla società ma anche dall'educazione che ricevono questi ragazzini.
Infatti, ma dico io, i genitori dove stanno????
Er_Mandrake-
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Re: Bullismo
Ora sto leggendo un libro agghiacciante: "Ho 12 anni, faccio la cubista, mi chiamano principessa". Ho già in mente, quando aggiornerò, di parlare di questo, devo decidere se farlo in libri oppure in attualità. Purtroppo questo è un fenomeno che non si può ricondurre a pochi elementi. Ci sono molte forze in ballo di cui questi ragazzini sono al contempo vittime e carnefici ... Scriverò più approfonditamente appena il tempo e la forza me lo consentiranno...
Re: Bullismo
Chiara ha scritto:Ora sto leggendo un libro agghiacciante: "Ho 12 anni, faccio la cubista, mi chiamano principessa". Ho già in mente, quando aggiornerò, di parlare di questo, devo decidere se farlo in libri oppure in attualità. Purtroppo questo è un fenomeno che non si può ricondurre a pochi elementi. Ci sono molte forze in ballo di cui questi ragazzini sono al contempo vittime e carnefici ... Scriverò più approfonditamente appena il tempo e la forza me lo consentiranno...
Io nn credo proprio ke questi ragazzi siano vittime. Al massimo possono essere vittime della precaria situazione familiare, ma ciò non li autorizza a comportarsi in modo completamente inadeguato e quasi disumano!
cmq, per quanto riguarda il libro ke stai leggendo, ho letto qualche recensione e mi è bastato!
Roberta-
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Re: Bullismo
Il problema è che certe cose che per noi sono oscene per loro rappresentano la normalità. Io che sono stata educatrice tanti anni mi sono resa conto che molti di loro faticano proprio a distinguere il bene dal male, è questa la cosa più grave secondo me ...
Re: Bullismo
ma vuol dire ke qualcuno nn glielo ha insegnato..è questa la cosa ancor di + preoccupante!
Roberta-
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Re: Bullismo
Appunto. Però non è tutta colpa loro. Se tu cresci in un ambiente dove esci di casa e hai lo spacciatore che ti convince che il suo è il lavoro migliore del mondo, e nessuno ti dice che non è così, e tu non hai l'età e la maturità x capirlo da solo, non sei condannabile ... almeno fino a che non diventi maggiorenne, e allora ti prendi le responsabilità delle tue cagate
Re: Bullismo
Forse....ma l'intelligenza si vede sin da piccoli o meglio sin da adolescenti!
Roberta-
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Re: Bullismo
Se ti senti amato dai tuoi genitori,certe cose non le fai. Secondo me l'educazione conta fino a un certo punto. I tuoi genitori possono dirti tanti bei principi e valori... Ma poi ti rendi conto che con te non ci parlano mai,che vivono davvero fuori di casa,ti firmano i voti,ti comprano i vestiti... Ma non ti danno mai nemmeno un bacio. A quel punto ti domandi: "Ma perché dovrei comportarmi bene?".
Un ragazzino non vede se stesso, le conseguenze che potrebbe pagare,non vede il male se nessuno mai gli ha dato un esempio.
L'esempio dei genitori o di adulti comunque vicini,come i fratelli/sorelle è una cosa fondamentale,sin da piccoli. Se manca quello, tutto si rovina! Perché allora l'esempio diventano i protagonisti dei film violenti,i ragazzi più grandi della piazza...
Un ragazzino non vede se stesso, le conseguenze che potrebbe pagare,non vede il male se nessuno mai gli ha dato un esempio.
L'esempio dei genitori o di adulti comunque vicini,come i fratelli/sorelle è una cosa fondamentale,sin da piccoli. Se manca quello, tutto si rovina! Perché allora l'esempio diventano i protagonisti dei film violenti,i ragazzi più grandi della piazza...
lefleurdumal-
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Umore : ottimista,a tratti malinconico e a tratti euforico.
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