A volte ritornano

Cito un post scritto da un mio amico sulla sua bacheca di facebook.

Nei momenti importanti della vita Il Destino ritorna ciclicamente ricordandoti chi sei e da dove vieni. Il passato bussa alla tua porta sottoforma di amici e ricordi andati....Non si può far altro che "spalancare" quella porta e far entrare tutto ciò che c'è, prima di uscire dalla nostra piccola casa e andare all'avventura, alla ricerca di una nuova meta e di un nuovo modo di vivere noi stessi.

Circa due settimane fa ho fatto la registrazione sul sito sopracitato. Non avrei mai immaginato, però, che nel giro di pochi giorni vecchi ex del Cassini e del Saccheri sarebbero tornati alla ribalta nel mio elenco amici. Persone che non vedevo e sentivo da anni, volti un tempo apprezzati, ammirati, conosciuti, sconosciuti, criticati, offesi. La migliore amica dei miei sedici anni con cui tagliai i ponti dopo averla accusata di essere una traditrice (dopo un lustro mi chiedo: lo è stata davvero?), il primo bacio a stampo dato in terza media con il gioco della bottiglia, le ragazze del linguistico che vedevamo come bellissime e trasgressive, il rappresentante d'istituto, il migliore amico del mio compagno di banco e tanti altri nomi già sentiti, visi già visti ma difficili da inquadrare, ricordi persi nell'ombra di una crescita - la mia - che non si è mai concretizzata completamente, almeno a livello mentale. Sono un'immatura e questo l'ho sempre saputo.

La cosa più strana sono stati i ricordi, che mi hanno invasa come uno tsunami. Perchè io al liceo non ero granchè. Anzi: mi portavo in giro la patente da sfigata. Ero brutta con l'apparecchio ai denti, avevo i complessi e non mangiavo niente, non mi reggevo in piedi, ero timida come un coniglo e non parlavo con nessuno. C'erano persone che, ai miei occhi paranoici, sembravano dei divi irraggiungibili. Io li vedevo camminare nei corridoi e mi sembrava viaggiassero sei metri sopra la mia testa e magari, invece di salutarmi, si voltavano dall'altra parte. Alla fine, ero solo una ragazza che usciva poco, sempre imboscata nel suo ultimo banco, una ragazza "molto intelligente e profonda ma dal carattere difficile", così dicevano i professori ai miei. E io, in tutti quegli anni, solo una cosa ho desiderato: poter essere conosciuta e apprezzata per com'ero in realtà.

Non avrei immaginato che questa occasione sarebbe arrivata dieci anni dopo e con un mezzo che allora era soltanto un miraggio, uno strumento per pochi eletti. Questo mitico sito mi ha dato l'occasione di riaprire una porta socchiusa che a volte lasciava passare sprazzi di luce un po' intermittenti, vagamente dolorosi. Certe persone, che un tempo guardavo dal basso verso l'altro, adesso si specchiano nel mio schermo, finalmente alla pari. è stato BELLO. è stato veramente BELLO riallacciare certi contatti, riassaporare ciò che di piacevole (eh si, la mia adolescenza non è stata solo brutta) ha animato questi anni.

Già.

Quando ho iniziato a chiacchierare con certe persone, non ho pensato alle lacrime nel bagno, ho pensato a quanta magia c'era nei piccoli gesti, come ascoltare una canzone di Max Pezzali, andare in motorino affiancandosi l'uno con l'altro, fare la fila per la merenda durante l'intervallo, i gavettoni l'ultimo giorno, le feste di fine anno, lo shopping, le puntate ai tre ponti. La mia adolescenza è stata anche questo, essa si è dipanata in quei piccoli gesti insignificanti e routinieri che però danno significato e valore a ciò che altrimenti sarebbe solo rozza vita quotidiana che scorre. Nei confronti di certe persone non c'è più sudditanza psicologica, c'è solo il piacere di un saluto, di un sorriso, di una parola virtuale. C'è solo AFFETTO. Strano che si possa provare un'emozione del genere nei confronti di persone che quasi non conosco. Eppure è da quelle quattro mura del Cassini/Saccheri che scaturisce ciò che noi siamo adesso. L'averle condivise nel periodo più delicato della nostra vita, quando ancora i ruoli sociali o l'appartenenza ad una determinata compagnia potevano davvero fare la differenza, ci rendono tutti figli della medesima cultura e du una ben precisa generazione.

Spero che questa comunicazione con loro possa continuare, è stato bello ritrovarli

Leggendo questo tuo post, chiara, mi hai fatto venire in mente i bei ricordi legati al liceo. quanto vorrei tornarci! la scuola mi manca da morire: mi manca qualche prof., mi manca la loro lezione, il cambio dell'ora che sfruttavamo per chiacchierare un pò di +, mi manca la mia migliore amica ( che adesso studia a milano!) ed è troppo lontana da me, mi mancano anche le versione e i compiti in classe in cui si copiava sempre e comunque (chi voleva farlo lo faceva! solo pochi facevano tutto di testa loro!)...mi mancano gli ultimi giorni di scuola prima ke si arrivasse agli esami di stato, mi mancano i bidelli con i quali ho instaurato un bel rapporto, mi mancano le discussioni tra compagni che ripetutamente dovevamo affrontare. mi manca la spensieratezza di quei giorni. mi mancano le battute scambiate con le compagne. per fortuna ci sono i ricordi che mi fanno tornare indietro con la mente e col tempo.....vorrei premere il tasto rewind e rivivere gli anni liceali. fino ad ora sono questi gli anni che mi hanno di + lasciato il segno perchè sono gli anni semi-decisivi per la formazione della tua personalità, perchè è l'ultimo anno del liceo che decidi cosa vuoi fare " da grande"......

Copiincollo qui una bellissima mail che ho ricevuto da una mia amica dopo che ha visto, su facebook, il link a questo post. Voglio metterla perchè mi ha commosso e perchè, secondo me, le sue parole aiutano a dare un valore più forte e più concreto al nostro passato. Quando la conobbi, io ero in terza media, lei in prima, e poi ci siamo ritrovate nello stesso liceo. Non avevo mai pensato di poter essere un esempio ;)

ciao chiara..ho letto...anche per me è lo stesso...
è strano che tu parli di complessi e non sai o forse non ti ricordi che per me eri un modello..alle medie ero veramente orgogliosa di te e della tua amicizia... forse fa parte delle vita avere i complessi ed essere abbagliati da altri.. io a 15 anni ero ultra colplessata sia fisicamente sia psicologicamente... non trovi strano che io complessata vedevo te complessata a tua volta come modello?
penso faccia parte della vita attraversare questi momenti..forse il bello di crescere è proprio che impari a superarli e ad avere fiducia in te..
io ho scoperto a 20 e passa anni che colui che al liceo consideravo il ragazzo + bello, che se solo mi avesse rivolto lo sguardo sarei caduta secca stecchita, sapeva della mia esistenza e anzi aveva pure informazioni su di me...
E' quasi un anno che continuo a ripensare al liceo e ciò è accompagnato da una sorta di sfarfallio nello stomaco..
soprattutto lo scorso anno, quando vedevo vicina la fine dell'università e mi sentivo costretta a CRESCERE, mi rifugiavo nei miei ricordi dell'adolescenza sentendoli così vicini, quasi rivivendo le stesse emozioni dei 15 , dei 16 e dei 17 anni e il pensiero che fossero passati 10 anni mi dava un senso di vertigine...il pensiero che fossero tempi andati mi dava quasi una sensazione di panico..
avrei dato chissà cosa per poterli rivivere..anche se poi, pensandoci bene, non ero così felice, proprio a causa dei complessi, della prima batosta sentimentale ecc..
ora non è che mi senta tanto grande.. anzi.. vorrei poter tornare in quello che mitizzo come "mondo incantato" forse solo per la paura di dover ancora crescere.. in 2 anni sono cambiata..sono dovuta cambiare..ho dovuto capire la che Vita non è tutta rose e fiori..e l'ho dovuto capire nel modo peggiore...con due botte... una "indiretta"..e l'altra, ora posso dire forse meno intensa, ma proprio diretta appena ero riuscita arialzarmi dalla precedente...
uff come sempre parto a parlare di una cosa e finisco a parlare di un'altra... spero riuscirai a seguire il filo... fa molto flusso di pensiero..
riassumendo... a 15 anni abbiamo la mortadella sugli occhi e non vediamo che mentre stiamo a piangere sentendoci delle nullità sfigate per altri siamo il Sole! Ricordatelo!


Bisogna sempre far tesoro del proprio passato ed utilizzarlo per crescere. Grazie Veronica, sei stata illuminante, ti voglio bene!

bellissimi pensieri......

bellissimo sia il post di chiara che la mail.

avrei tante di quelle cose da dire sul mio liceo che un volume formato vocabolario di greco non basterebbe.
lancio solo qualche suggestione superficiale: un gineceo. un bellissimo gineceo, per i primi 3 anni e mezzo, un soffocante gineceo per l'ultimo anno e mezzo. non avevamo un solo maschio in classe, avevamo solo una sfilza di personaggi femminili alquanto strani e sbalestrati, e due o tre capocce che facevano un po' più da "guida", capocce verso cui sento ancora oggi un'irresistibile soggezione. un gruppo di zitellone polemiche ma argute, piene di interessi.
in quello che dice chiara mi ci rivedo: io ero assolutamente complessata. ho pianto una settimana intera quando a 16 anni mi hanno messo l'apparecchio, perchè non riuscivo a non pensare "sono brutta, orrida, brufolosa, mi vesto male, mi piacciono cose strane che agli altri non piacciono, se mi mettono anche questo è proprio l'ultima goccia...mi snobberanno anche le mie amiche!"
invece le mie amiche erano sempre lì (e per fortuna, ci sono ancora oggi), e alla fine, proprio in quel momento, ho fatto un po' di (immotivata!!!) invidia anche alle belle di classe mia, attirando l'attenzione di uno dei ragazzi più discreti che abbia mai visto! (tra l'altro sono ancora lì a chiedermi come potessi piacergli visto che ero veramente mostruosa e infantile! )
non è stato affatto rosa e fiori. però i ricordi sono belli. mi manca tanto il professore che più odiavo, quello di storia e filosofia, quello che detestava la mia timidezza e per questo mi abbassava sempre il voto nella mia materia preferita, storia. quante volte ancora oggi ripenso a quello che ci spiegava a lezione!
come te, chiara, ho avuto, proprio quest'anno che sono stata lontana da casa, un contatto diretto e stretto con una mia ex compagna di classe...una ragazza che vive a una manciata di chilometri dal mio paesino, con cui ho fatto anche le medie. grazie anche a facebook e a un viaggio, ho ritrovato un'amicizia che si era persa nell'amarezza dell'ultimo anno di liceo e nei cambiamenti universitari.