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Il ruolo della religione

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Messaggio Da Lilly Gio 31 Lug 2008, 02:36

Sento spesso dire da molti coetanei che la religione è stata, secondo loro, solo un modo per spiegare i fenomeni naturali.
"Quando gli antichi vedevano i fulmini e non capivano cosa erano, dicevano che c'era un dio che x punirli mandava i fulmini. Se ci fosse stata la scienza la religione non sarebbe nata."

A me sembra un discorso semplicistico e riduzionista, che non tiene conto nè delle religioni in sè e x sè come sistemi complessi, nè sulle conoscenze dei popoli antichi che tutto erano fuorchè ignoranti.

Voi come la pensate?
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Messaggio Da berenietzsche Gio 31 Lug 2008, 13:01

hai ragione, è una concezione riduzionista!!

mi viene semplicemnte in mente la persistenza del credo religioso una volta sostituita la spiegazione biblica (fornita dall'interpretazione letterale) con la spiegazione scientifica (che promuove l'interpretazione allegorica della bibbia).

esempi: il geocentrismo biblico-aristotelico viene spodestato dall'eliocentrismo copernicano-galileiano-newtoniano, ma newton parla dello spazio e del tempo assoluti come sensorium di dio e dunque continua a essere religioso, nonostante spiega le cose con categorie scientifiche

oppure dopo darwin alcuni pensatori continuarono - e continuano ancora oggi - ad aderire al creazionismo..

è comunque possibile che in passato causa del fenomeno e colpa morale venivano identificati, come riflette il linguaggio naturale ("a causa di.." al posto di "per colpa di"), però non penso si esaurisca qui la faccenda!
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Messaggio Da Lilly Gio 31 Lug 2008, 16:11

oddio alessia quante cose sai, a leggere il tuo post mi sono sentita ignorante!!!! Sad Surprised
Riguardo l'interpretazione della Bibbia secondo me ci vorrebbe la giusta via di mezzo, cioè un'interpretazione nè troppo allegorica nè troppo letterale!
La bibbia alla fine è un testo simbolico ma non tutto va preso a simboli, credo io.
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Messaggio Da Piro Gio 31 Lug 2008, 18:21

....Finche' la religione avra' un "ruolo".....non ne verremo a capo.
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Messaggio Da Lilly Gio 31 Lug 2008, 19:22

secondo me infatti la religione non ha un ruolo. Esiste e basta. E' sempre esistita.
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Messaggio Da Mortacciis Gio 31 Lug 2008, 22:09

Uhuh, allora leggete qualcosa del signor Terzoli e andate in paranoia per i prossimi due mesi Smile

La religione è insita in noi. Penso che qualunque essere umano soffermandosi per la prima volta ad osservare la volta celeste abbia sentito un richiamo lontano e si sia posto di scoprire da dovenisse...

E' quando la religione si contorna di sovrastrutture umane che iniziano i veri problemi.

Secondo il signor Terzoli tutte le religioni hanno tantissimi elementi comuni. E gli officianti delle varie religioni per secoli hanno detenuto il controllo culturale delle popolazioni...semplicemente perchè la religione secondo lui nasconde in tutti questi elementi ricorrenti delle nozioni scientifiche molto importanti per la sopravvivenza dell'uomo su questo pianeta.
Religione e miti, le cose più facilmente tramandabili, anche oralmente, attraverso i secoli. E, a ben pensarci, narranti cose così "straordinarie" che sembrerebbe palesare un messaggio diverso da quello letterale, appunto un messaggio "scientifico" che potesse esser desunto anche da popoli che ormai non spartivano più nulla con chi il messaggio lo aveva lanciato epoche ed epoche prima
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Messaggio Da Chiara Ven 01 Ago 2008, 00:58

Già, Lilly, parole sante: la religione serve per spiegare i fenomeni natuali. E qui entra in ballo il discorso di Stefano: le religioni hanno molti punti in comune. Sono partite tutte dalla stessa esigenza, spiegare, e poi sono state tramandate tramandate tramandate e mescolate con logiche che fuoriescono completamente dalla vera fede.

In tempi antichissimi si sentì il bisogno di formalizzare un qualcosa che sfuggiva alla vera natura, lo si è codificato, e successivamente trasmesso, come se fosse una favoletta raccontata ai bambini.

Gesù è esistito, Maometto è esistito, forse si sono conosciuti, forse hanno unito i loro saperi, forse ... forse forse ... tutto questo non si sa, e sono delle domande su cui ci si interroga da anni, e alle quali nessuno ha mai trovato una risposta concreta.

Io non posso dare risposte.
Posso solo fare altre domande.

Oppure, oppure posso seguire questo fiotto di energia che mi sento dentro, e che non so da dove arrivi, eppure so che non muove solo me, muove tutte le persone, muove l'univeso, muove gli astri, le stelle che ci condizionano l'umore più di quanto non crediamo (la luna alza le maree e noi siamo fatti di acqua, questo è sufficiente per credere che ne siamo condizionati, non bastano fior fiori di studi che porto avanti da due anni), muove il karma, muove un qualcosa che esiste al di fuori di noi, e che non riusciamo a comprendere, e che qualcuno ama definire paradiso e inferno. E questa forza viene definita Dio. Oppure Allah. Oppure Confucio. Credere in questa forza vuol dire credere in Dio. O in Allah. O in Confucio. Non importa come si chiami. Ma ciò che importa è sentire che esiste. Questa è la FEDE.

La FEDE, appunto. Ma non la religione. Perchè la religione è tutta un'altra cosa. La FEDE esiste, e non dipende dall'uomo. La religione altro non è che la forma codificata della fede. Inizialmente voleva rassicurare l'uomo, poi è diventata uno strumento in mano alle gerarchie ed un alibi per i bigotti, è diventato uno strumento di palcoscenico ed un rito. Per citare una frase di Alfafarfallina, c'è un abisso fra la superstizione di certi cattolici timorati e chi davvero crede nell'uomo come essere vivente facente parte di un'energia universale.

Sapete chi sono i religiosi veri?

Forse non ne esistono più, perchè sono stati uccisi dalle forme codificate e sono stati strumentalizzati, ma i veri religiosi un tempo si chiamavano maghi, stregoni, sciamani, druidi. Essi cercavano la comunione con l'universo e il cosmo, avevano consapevolezza che le piante, gli animali, le pietre e i cristalli fossero esseri animati come noi, che potessero aiutarci nei momenti di difficoltà.

Eppure loro non facevano nulla di straordinario: loro GUARIVANO, perchè pervasi da un'energia vera e profonda, che nasceva dall'essere un tuttuno con ciò che sentivano intorno a sè. Anche i miracoli - se davvero ci sono stati - sono stati portati avanti da una persona che aveva al prorpio interno una forza simile ed inegualiabile, che poi è stata strumentalizzata dalla forza razionalizzante dell'uomo. Questo vuol dire operare magicamente. Ci vogliono doti individuali forti, ed una sensibilità che supera ogni confine.

Qualche giorno fa un mio amico mi ha buttato il mazzo di tarocchi perchè diceva che mi suscitava energia negativa. Tornando a casa con suo fratello ho visto che era ancora nel bidone della carta e me lo sono ripreso. Apriti cielo! Quando l'ha saputo mi ha detto che io sono posseduta dal demonio, che queste forze maligne si sono impossessate di me, che i tarocchi sono stati un regalo del diavolo e che se non me ne libero sono condannata al suicidio.

Il fatto è che c'è molta ignoranza su questo argomento. Quando le donne erano le custodi dei segreti magici, le guaritrici, erano tutti contenti, poi con il bigottismo del cristianesimo e la cultura maschilista si è iniziato a parlar di stregoneria. La donna guaritrice aveva un ruolo sociale all'interno delle antiche comunità, sfruttava il potere delle erbe e degli elementi naturali per aiutare le persone, poi con l'avvento del cattolicesimo questa conoscenza venne bollata come una specie di affiliazione\patto con il diavolo,erroneamente in fondo perchè le erbe sono ancora la base di molti medicinali, forse sono magici anche quelli? Che differenza passa tra una pozione "magica" composta da fiori ed erbe naturali e le medicine omeopatiche o i fiori di Bach? L'effetto ricercato non è in fondo lo stesso? Guarire, ottenere qualche cosa che non si riesce ad ottenere perchè la vita naturalmente presenta delle difficoltà.

E io rido come una scema quando penso a mia madre, per esempio, che ruzza sui miei studi astrologici e new-age (mica tanto new: quello di karma è un concetto antichissimo) poi entra in casa mia a baciare la madonnina oppure crede che ripetere il padre nostro due volte faccia trovar gli oggetti smarriti.


L'esoterismo è a suo modo una forma di conoscienza, io vorrei che tutti si documentassero davvero prima di parlare, perchè è pur sempre un modo x avvicinarsi alla vera natura delle cose
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Messaggio Da Lilly Ven 01 Ago 2008, 02:34

quoto pienamente chiara, tutto quello che hai detto lo condivido, soprattutto il fatto che druidi, stregoni e maghe erano persone con alte conoscenze. Non ho capito bene la prima parte del post: tu credi che la religione (e non la fede) sia nata x spiegare i fenomeni naturali?
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Messaggio Da Salvo Ven 01 Ago 2008, 03:07

La religione... anzi: LE religioni, NON sono sempre esistite. Ed è vero che sono nate per spiegare fenomeni naturali inspiegabili, ovviamente, per popolazioni antichissime. Con il tempo, con i secoli, si sono evolute e "perfezionate". Io la penso come Carletto Marx: la religione è l'oppio dei popoli. E motivo anche questa mia convinzione: io sono ateo; chissà perchè, soprattutto qui in Sicilia, per molte persone è difficile accettare che qualcuno di loro conoscenza sia ateo (come se sia una vergogna verso loro, o una cosa irrispettosa)... anche i miei genitori sono convinti che il mio sia un "momento" e che "mi passerà". Essi, come altre persone, mi hanno detto più volte che "quando avrò bisogno, tornerò a rivolgermi a Dio, a pregare Gesù", etc etc (non offendetevi se riduco "il tutto" in un semplice "et cætera"). Questo secondo me non fa che confermare quello che dico: a parte la semplicistica (ma non per questo errata...) annotazione che la stra-stra-stragrande parte delle persone diventa cattolica (e probabilmente la cosa funziona anche con le altre religioni) "a convenienza", cioè proprio nel momento del bisogno, io vedo anche che la religione serve, oggi come ieri, ad esorcizzare certe paure, perchè moltissime persone sentono il bisogno di credere in qualcosa, perchè hanno paura del nulla che potrebbe esserci DOPO... perchè secondo loro "è impossibile non credere in niente". Questa affermazione non l'ho mai capita appieno e secondo me quasi non ha senso. ma se proprio mi si chiede in cosa credo io, rispondo: alla scienza, al progresso tecnologico. E da qui i soliti discorsi: il 99,9% dei "fedeli" ormai accetta la teoria evoluzionistica, e non creazionistica... ma poi quasi se ne pentono e ti chiedono: . Io non so dare una risposta.......... ESATTAMENTE come non sapevano darsi risposte coloro che vedevano un albero colpito da un fulmine prender fuoco.

Invento una nuova religione?


PS: Non vorrei aver mancato di rispetto a nessuno. Rispetto le idee di tutti, ma le mie sono differenti.


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Messaggio Da Lilly Ven 01 Ago 2008, 03:20

salvo tu hai sempre pensato questo? o hai cambiato idea nel corso del tempo?
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Messaggio Da Chiara Ven 01 Ago 2008, 10:36

Lilly ha scritto:quoto pienamente chiara, tutto quello che hai detto lo condivido, soprattutto il fatto che druidi, stregoni e maghe erano persone con alte conoscenze. Non ho capito bene la prima parte del post: tu credi che la religione (e non la fede) sia nata x spiegare i fenomeni naturali?

Secondo me in parte si. Poi è stata la codificazione dei saperi e la presa di coscienza da parte della chiesta a cambiar le carte in tavola
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Messaggio Da Salvo Ven 01 Ago 2008, 12:40

Lilly ha scritto:salvo tu hai sempre pensato questo? o hai cambiato idea nel corso del tempo?

Cara Lilly, io ho ricevuto un'educazione cristiano-cattolica e ho fatto tutta la "carriera" del bravo credente: Battesimo / Comunione / Cresima. L'ho fatto perchè (almeno qui dalle mie parti) queste sono semplici tappe: a 6 anni vai alle elementari, a 8 fai la Comunione, a 10 le medie, a 13 la Cresima,... Non c'era un grande margine di scelta, era (ed è) così e basta. Comunque, potendo scegliere, lo avrei fatto comunque. Allora.
Una volta credevo in quello che il prete e la Bibbia dicevano; o meglio, come preferisco dire oggi, "credevo di crederci". Crescendo mi sono fatto varie domande, di quelle che tutti si fanno, e altre ancora. Ovviamente non esistono risposte alla maggior parte di queste (o siamo troppo "piccoli" per trovarne), ma ho sempre cercato di farmi un'idea MIA, e non prendere sempre per buono quello che mi viene detto. Ho cercato di RAGIONARE. Intorno ai 16-18 anni ho attraversato una fase che possiamo chiamare "di crisi mistica", fase appunto in cui stava crollando il mio castello di credenze e (PER ME) false conoscenze. Oggi credo che la Bibbia sia un grande libro... ma un grande libro di racconti (oggi lo definiremmo forse "fantasy storico"), che nei secoli ha assunto sempre più importanza e credito, un libro che è stato certamente scritto dall'uomo e non da Dio (ovvio che non posso crederci... tu che credi?!). Credo che Gesù sia esistito, ma non credo che tutto quello che si dice su di lui sia vero, non credo abbia moltiplicato i pani e i pesci, non credo abbia risuscitato Lazzaro, e così via. Non credo in nessuno Spirito Santo, non credo in nessun tipo di Paradiso o Inferno e soprattutto credo che ci sia taaaantaaa ipocrisia negli uomini di Chiesa, soprattutto nelle "Alte Sfere" (e mi fermo qua perchè non voglio lasciarmi andare troppo...).

Capita di partecipare a qualche funzione (matrimonî, funerali,...) e onestamente mi sento un po' a disagio. Ho l'impressione che i presenti seguano lo svolgimento della Messa passivamente: è stato insegnato loro che a questo punto devono dire questo, in quest'altro punto devono dire quest'altro, bla bla bla. Ma in quanti credono VERAMENTE in quello che dicono?

Io ne sono fuori.
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Messaggio Da Piro Ven 01 Ago 2008, 16:01

Non credo che la religione debba avere un potere, anche se purtroppo ce l'ha sempre avuto,in bene e in male.Ha caratterizzato la cultura di ogni civilta', elevando l'uomo a stati interiori di un "certo tipo" e facendolo sprofondare nella me... attraverso lo spargimento di sangue innocente. La religione non credo debba essere imposta, ma "percepita" e "scelta" consapevolmente dal soggetto, in piena liberta' di pensiero e secondo l'attitudine mentale ed emotiva che piu' si confa' a chi la percepisce. La religione non dovrebbe essere travestita da Chiesa o da Moschea, non dovrebbe mai chiederti nulla in cambio,nemmeno un'offerta caritatevole.Essa deve semmai scaturire dalla propria volonta', mai mossa da Volonta' altrui. La religione dovrebbe farci crescere interiormente, aiutandoci a stabilire un contatto armonioso ed equilibrato con la Natura di questo Pianeta e di tutto l'Universo, nel rispetto delle Leggi della Fisica e della Biologia alle quali non possiamo sottrarci (almeno per il momento).
La religione dovrebbe portare il singolo ad esplorare se stesso e gli altri senza alcun pregiudizio,in un'ottica aperta e di confronto,fatta di rispetto fisico,morale e intellettuale.La religione non dovrebbe avere alcun controllo sull'uomo,ma anzi portare l'uomo all'autocontrollo.
Il Linguaggio della religione dovrebbe essere affiancato al Linguaggio dell'Arte,perche' entrambi hanno un linguaggio universale da esprimere.La religione andrebbe insegnata diversamente,non solo sui banchi di scuola,ma in mezzo alla strada,tra grattacieli e favelas,magari passando attraverso le piramidi,perdendosi per qualche giorno nel deserto piu' deserto,o trascorrendo un anno soli nella foresta svedese. In tutto questo l'unico strumento che abbiamo a disposizione e' rappresentato da noi stessi.
In questo cammino scegliere di essere atei puo' essere un ottimo punto di partenza,ma mi auguro non coincida con il punto di arrivo di tutta la nostra breve esistenza.
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Messaggio Da Salvo Ven 01 Ago 2008, 16:26

Dovrebbe, dovrebbe, dovrebbe,....

Già, "dovrebbe".
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Messaggio Da Piro Ven 01 Ago 2008, 16:33

Si Salvo dovrebbe,per me e'......quello che ho scritto.
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Messaggio Da Mortacciis Ven 01 Ago 2008, 19:25

Riguardo al Cristianesimo consiglio la lettura di "Inchiesta su Gesù" un'intervista condotta da Augias a qualcuno che ne sa più di noi, che sviscera la figura storica e "verificabile" di Gesù. Estremamente interessante e condotta senza sforare né da una parte né dall'altra. Un quadro decisamente equilibrato e quanto più storicamente corretto abbia letto ultimamente.
E fa capire quanto poco sappiamo, e soprattutto ci abbiano insegnato, riguardo la "nostra" fede.
Ho avuto la fortuna di avere un prozio frate, più di 50 anni di sacerdozio, una persona che dire acculturata è dire pochissimo,e mi ha insegnato molto sulla religione e sul rispetto, e su come alle volte sia proprio la fede a far saltare tutti gli schemi all'interno di una persona.
Io mi considero agnostico e credo che se una persona non sente questa pulsione nel ricercare il proprio credo (non per forza un qualcosa di già precostituito), beh credo che a quella persona manchi un qualcosa dentro, che non sia a posto con se stessa. Non è una presa di posizione contro, è solo un sentimento che mi è capitato di provare.
Riguardo a persone carismatiche citerei ilsignor Jodorowski
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Messaggio Da berenietzsche Ven 01 Ago 2008, 21:04

Lilly ha scritto:oddio alessia quante cose sai, a leggere il tuo post mi sono sentita ignorante!!!! Sad Surprised
Riguardo l'interpretazione della Bibbia secondo me ci vorrebbe la giusta via di mezzo, cioè un'interpretazione nè troppo allegorica nè troppo letterale!
La bibbia alla fine è un testo simbolico ma non tutto va preso a simboli, credo io.

sono solo informazioni fresche!! io purtroppo ho una pessima memoria!
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Messaggio Da iris Ven 01 Ago 2008, 21:27

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Messaggio Da berenietzsche Ven 01 Ago 2008, 22:36

secondo me non sip uò dire che la religione sia nata per spiegare i fenomeni... lasciamo stare il cristianesimo e rivolgiamoci al precedente paganesimo: penso all'antica grecia e agli oracoli: questi davano messaggi cifrati e enigmatici che potevano essere interpretati in diversi modi. non avevano alcuna ambizione esplicativa. anche il demone a cui si riferiva socrate aveva soltanto una funzione pratica: gli suggeriva cio che non doveva fare.

secondo me la religione nasce per orientare l'uomo nella vita di tutti i giorni e nel rapporto con gli altri, non aveva inizialmente pretese esplicative. erano convenzioni orali da seguire per essere "buoni cittadini". la filosofia si origina infatti in opposizione ai miti religiosi, e così dopo la scienza. il fatto che la religione abbia in seguito assunto il ruolo di spiegare come stanno le cose è solo una conseguenza della sete di verità dell'uomo: perchè seguire dei precetti morali se questi non dicono nulla di vero?
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Messaggio Da Lilly Sab 02 Ago 2008, 08:30

mi trovo d'accordo con mortacciis sul fatto che tutte le religioni abbiano qualcosa in comune e non parlo solo di quelle monoteiste ma anche tra paganesimo e monoteismo si possono ravvisare molti elementi comuni.
personalmente non credo che la religione abbia mai avuto il ruolo di spiegare qualcosa, forse perchè in realtà non ho mai pensato che i popoli antichi siano stati così "ignoranti" da doversi spiegare qcosa con la religione, o meglio di doversi inventare la religione x spiegarsi qcosa.
Molti dicono che credere in qualcosa di superiore sia un bisogno, forse lo è, ma credo personalmente che la religione non sia un'invenzione ma un sistema di simboli e conoscenze che hanno un valore molto alto.
Riguardo mortacciss che si dichiara agnostico, penso che dichiararsi agnostico sia più onesto che dichiararsi ateo.
Su salvo invece non ho ancora capito bene che posizione ha, in ogni modo io non credo che la bibbia sia solo un racconto, il problema è che la chiesa a mio avviso ha sempre fatto un gran casino...
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Messaggio Da Mortacciis Sab 02 Ago 2008, 09:41

Non credo proprio, secondo me la religione e la scienza, la fede e la scienza possono camminare su binari paralleli, semplicemente perchè tentano di dare risposta a due domande ben different, come e perchè
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Messaggio Da Lilly Sab 02 Ago 2008, 10:35

certo che possono camminare su binari paralleli. Io intendo dire però che la religione non è stata inventata per spiegare.
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Messaggio Da Mortacciis Sab 02 Ago 2008, 13:00

Sisi, stiamo dicendo esattamente la stessa cosa Smile
La religione dà conforto a quel senso di incompletezza che sentiamo dentro, è nata non per dare spiegazioni (altrimenti non avrmmo dei dogmi e non avremmo la fede, che per definizione non necessitano di una spiegazione per esser creduti).
E poi la filosofia ci insegna che con la logica è più facile spiegare l'esistenza di un dio che il contrario, argomento molto interessante.
Parlando invece di evoluzionismo è presente un'altra corrente di pensiero, che partendo da una formula matematica, propri quella scritta per sintetizzare la teoria darwiniana, la smonterebbe, ma non mi ricordo benissimo chi l'abbia partorita, poi cerco e se trovo posto Smile
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Messaggio Da Salvo Sab 02 Ago 2008, 13:10

Lilly ha scritto: ...penso che dichiararsi agnostico sia più onesto che dichiararsi ateo.

Beh... Ho capito cosa vuoi dire. Ma allora davvero nessuno al mondo potrebbe definirsi "ateo".
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Il ruolo della religione Empty Re: Il ruolo della religione

Messaggio Da berenietzsche Sab 02 Ago 2008, 13:17

... è complessa la faccenda..
mi fate venire adesso in mente la metafisica di aristotele: essa non aveva niente a che fare con la religione del suo tempo, però invocava l'entità trascendente del motore immobile per spiegare "come gira il mondo". la sua metafisica ha sicuramente fini esplicativi e fu ripresa dai cristiani del medioevo come san tommaso perchè molto compatibile con la visione cristiana: bastava aggiungere una volontà creazionista al motore immobile e il gioco fu fatto. religione e filosofia unite in una spiegazione razionale di come è fatto il mondo..
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